mercoledì 28 maggio 2014

Teaser Tuesday... Decisamente in ritardo

Ciao bellini. Come avrete notato dal titolo del post, quello che scriverò oggi è il TEASER TUESDAY, la rubrica che solitamente appartiene al Martedì, come appunto lo dice la parola stessa in inglese. Non è che ieri me n'ero dimenticata, è che mi sono messa a chiacchierare con altre blogger e.... si è fatto tardi. Ho fatto tardi. Quindi ecco che ve la propongo oggi, lasciate stare, a me manca sempre un giorno della settimana, tutto ok.
Volevo anche comunicarvi che ho deciso di sospendere la rubrica che in realtà avrei dovuto scrivere oggi, ossia il WWW WEDNESDAY. Al massimo potrei leggere due libri la settimana, non me ne divoro uno al giorno, intendiamoci, soprattutto adesso che inizia l'estate e sarò davvero indaffarata. Adesso però vi lascio lo spezzone del libro che attualmente sto leggendo, mi sembra molto carino, struggente, semplice e intenso. Spero proprio non mi deluda.

Mi raccomando, fatemi sapere cosa state leggendo e riportatemi un pezzetto del libro! Vi basterà non infrangere queste regole:
Prendi il libro che stai leggendo e aprilo in una pagina a caso
Condividi un breve passo di quella pagina
Riporta titolo e autore
Attenzione!!Non fare Spoiler!!

The sky is everywhere
Jandy Nelson

Ecco cosa succede quando Joe Fontaine fa il suo primo assolo di tromba durante le prove.
Io sono la prima a svenire e precipito tra le braccia di Rachel che cade addosso a Cassidy Rosenthal il quale trascina giù Zachary Quittner che a sua volta finisce tra le braccia di Sarah che stramazza ai piedi di Luke Jacobus finchè non siamo tutti per terra, dal primo all'ultimo, tramortiti. Poi si scoperchia il soffitto, le pareti crollano e quando guardo fuori, vedo le sequoie accanto alla scuola, sradicate, marciare verso di noi: una banda di giganteschi uomini di legno in cortile, i rami che sbattono l'uno contro l'altro. Infine il fiume Rain straripa e trova il modo di riversarsi nell'aula di musica del liceo di Clover trascinandoci via tutti.
Sì, Joe è così bravo.






L'unica che poteva fare il T-TUESDAY di Mercoledì potevo essere solo io...
Va beh, che ve ne pare?
Io ho trovato geniale questa parte, ha reso molto bene l'idea direi!
Torno a leggere e vi lascio, ditemi se avete letto questo libro o se ne eravate interessate...

un abbraccio,
claudina

martedì 27 maggio 2014

Recensione: Nella tela del tempo di Barbara Nalin e Tiziana Recchia

Nella tela del tempo
Barbara Nalin e Tiziana Recchia

Editore: Autopubblicato
Pagine: 324
Prezzo: € 2,99

Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo "Nella tela del tempo", ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda. Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce. Il tempo che cambia anche gli affetti.  La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles, protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d'origine, per fare un reportage di un corso che si terrà nel mulino appartenente alla sua famiglia, nell'isola di Comino. La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di che le utilizza. Tra continui incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell'antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d'accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo. Romantiche storie d'amore e d'avventura che si intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti. Come una mosca può intrappolarsi fino all'estremo nella tela di un ragno, così, così l'uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.

Ho ricevuto questo romanzo da Barbara, una delle autrici. La trama mi aveva davvero interessata ed è stata questa a spingermi a leggere l'opera. Barbara e Tiziana mi hanno catapultata a Malta, davanti ad un mulino oramai quasi in rovina, il mulino della signora Velata dalle Tele. Con lei vive la figlia e le nipoti, Sara e Melita, quest'ultima rientrata solo per lavorare ad un caso assegnatole dal capo. Proprio in quei giorni si riuniranno diverse persone, partecipando ad un corso di formazione per ritrovare le tele sparite, quelle tele di cui la leggenda narra potessero modellare il tempo, tornare nel passato e visitare il futuro, stando però attenti a non incontrare i propri doppioni. Le tele dei Cavalieri di Malta, create in base ai loro valori. Melita scoprirà dei segreti che non sarebbero dovuti essere rivelati, segreti che la metteranno in pericolo e che le faranno conoscere Simon, un uomo che sembra proprio essere ritornato da un passato lontano...
Allora, inizio subito questo discorso dicendovi che non ho mangiato un limone intero e non mi sono sciacquata la bocca con il veleno. Insomma sono una lettrice come chiunque voi e se devo essere sincera lo sarò fino in fondo. Quando un autore o autrice chiede la mia opinione riguardo ad un romanzo io accetto o meno se la trama m'ispira, ed è così che ho iniziato Nella tela del tempo, ammettendo anche che la mia recensione sarà sincera al 100%. Mi piange il cuore nel dover dire che purtroppo questo romanzo non mi è piaciuto. Inizialmente i personaggi mi hanno disorientata, erano troppi e non riuscivo bene a collegare chi fosse chi. Ma questo non è stato di certo un problema che ha influito sul mio parere perchè dopo un pò abbiamo un quadro completo e ognuno di loro verrà ricordato per qualcosa. I corsi che Virginia intrattiene con i Cavalieri di Malta mi hanno annoiata e hanno rallentato molto la lettura del libro. Insomma certe volte mi sembrava d'avere un nodo in gola e io facessi fatica a deglutire e buttarlo giù. Quei continui dibattiti tipo "Allora, cos'è l'affidabilità?" e tutti rispondevano. Poi quella parola veniva collegata con un'altra parola ancora della serie "Affidabilità contiene la parola fede. Cos'è la fede?"  E poi ancora "Cos'è il pentimento?"...Giuro che avrei saltato quelle pagine perchè la spiegazione dei valori dei Cavalieri  -come l'affidabilità, la misericordia etc...- potevano essere spiegate in molte meno pagine. Infatti ho avuto l'impressione che le autrici si siano dilungate parecchio in discorsi che avrei decisamente evitato. Tante, tante cose non mi sono ancora del tutto chiare e sono uscita da queste pagine disorientata e confusa, con troppe domande senza risposte, troppi dubbi. Il genery fantasy lascia poi spazio ad un genere fin troppo romanzato, come due persone che fanno l'amore nei momenti meno opportuni, un'altra coppia che dopo un timido bacio si ama da morire ed entrambi sconvolgeranno le loro vite perchè lei non può vivere senza di lui, potrebbe morire per lui....  
La protagonista che ha delle visioni ed è sempre lei quella che sa dove si nascondono le tele e tutti rimangono immancabilmente a bocca aperta... Insomma queste cose non fanno proprio al caso mio. Non è riuscito a coinvolgermi, a prendermi quanto speravo e non ho provato la sensazione di andare avanti perchè vivevo nel mistero ma perchè desideravo finisse e basta. E poi io lo ammetto, non sono una sapientona ma... boh, di enigmi non ne ho capiti nemmeno uno. Mi dispiace davvero molto perchè la storia che fa da sfondo al romanzo è originale ma a mio parere è stata sviluppata in maniera caotica, troppo architettata e imbellettata con cose che secondo me hanno solo peggiorato il tutto. Molti avvenimenti o gesti mi sono parsi troppo esagerati, troppo, troppo. E, per me, il troppo stroppia. Salvo giusto il finale perchè è riuscito a sorprendermi quel poco che speravo e auguro comunque a Barbara e Tiziana tanti auguri per la loro opera, perchè come dico sempre, tutti i gusti sono gusti. Le ringrazio per avermi dato l'opportunità di leggere il loro racconto, sperando di essere l'unica voce fuori dal coro, mi dispiace.






Voi lo avete letto? Lo conoscevate?
Ditemi cosa ne pensate!


claudina

venerdì 23 maggio 2014

Recensione: Outcast di Alina Bronsky

Outcast
Alina Bronsky

Editore: Narratori Corbaccio
Pagine: 288
Prezzo: € 16,40

Juliana ha 15 anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controllano tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonvenzionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione e sua madre, una pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di polizia e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre una fata, uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali? In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta. Dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità sono fonti di ricchezza e non cose da combattere. Ma è pericoloso là fuori, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?

Alina Bronsky, in Outcast, ci lascia entrare nel mondo e nella storia di Juliana, una quindicenne tranquilla, educata, una figlia perfetta insomma, che scopre da un giorna all'altro di aver vissuto in una campana di vetro costruita dai genitori, dai nonni. Sì, perchè Julie ha sempre creduto che ogni persona vivesse la propria vita come fa lei: in una villetta col giardino tosato a modo, la divisa da studentessa, il bracciale con su scritto i propri dati, che funge anche da bancomat per pagare ciò che compra. Insomma, la Normalità. I suoi genitori sono separati e questa settimana è il turno di sua madre quando lei torna a casa e, anzichè trovarla come al solito davanti ad un quadro che sta dipingendo, tutto è sottosopra e di lei non vi è nessuna traccia. Quando la polizia eliminerà le prove rimettendo tutto in ordine, quando il padre sembra nascondere tante cose, quando la nonna fingerà che nulla sia accaduto, Julie uscirà da quella campana di vetro e farà amicizia con Ksenia, una ragazza che di normale non ha proprio niente. Rasata a zero e con un serpente tatuato sul capo, vive da sola col fratello, cracca i computer e guida un motorino. Insieme faranno luce su quella parola che i Normali odiano tanto, reputandola come l'offesa più ripugnante del mondo, la parola Fata. E quando Julie scoprirà che sua madre è una Fata, le crolla decisamente il mondo addosso. Ma è sua madre e vuole trovarla, al diavolo ciò che pensa la gente.
Appena ho comprato questo romanzo ho come avuto la sensazione di doverlo leggere nell'immediato, non facendolo attendere più di un pomeriggio sul mio comodino, nonostante gli arretrati. La cover non so, inizialmente quando la notavo nelle anteprime mi ha fatto sempre storcere un pò il naso e invece adesso mi piace, più la guardo e più cambio idea insomma. Sarà stato quello sguardo deciso ma che a me mette tanta tristezza. Boh, ho l'impressione che Julie voglia tanto essere forte ma sia così fragile da potersi spezzare come fosse un bacchetto. All'inizio, sono sincera, il libro ha ingranato molto bene. La protagonista è determinata, soprattutto quando deciderà di scoprire la vita vera e non quella che il padre e i nonni le hanno inculcato nella testa sin da quando era piccola. La cosa che più mi è rimasta impressa è sicuramente la società in cui il romanzo si svolge, che per me rimane e rimarrà sempre un argomento attuale. L'autrice è stata molto accurata nel miscelare la distopia col genere fantasy. Insomma l'importante è essere normalima cos'è la normalità? Nel mondo creato dalla Bronsky i normali sono persone come tante, che studiano, lavorano, sono ben educati e vivono la loro vita evitando di farsi gli affari degli altri. I Freak invece sono persone tatuate, con piercing, che vivono da sole, possono essere rasate, coi capelli colorati e un taglio dannatamente strano. Nel libro infatti i Freak sono "cattivi esempi, cattive persone", fanno uso di alcool e stupefacenti e non daranno mai un senso alle loro vite, non studiano e nessuno di questi potrà avere una carriera dignitosa. Parliamoci chiaro, nell'epoca in cui viviamo stiamo riuscendo pian piano ad andare oltre i limiti, ma c'è sempre chi guarda con ribrezzo chi ha i capelli tinti, chi si veste sempre in nero, chi è tatuato fino al collo, ragazzi mezzi rasati con i dreads/rasta da un lato... Magari le signore si stringono la borsetta a sè, della serie "questo è un ladro di sicuro!". E fin qui parliamo di stile, di estetica, di come si appare a chi ci guarda e non di quello che si ha dentro. Insomma se domani io avessi voglia di tingermi i capelli di rosa significa che sono drogata? Se mi vesto sempre in nero vuol dire che non ho aspirazioni, che non potrò mai diventare un medico o un avvocato? Ok, credo di aver aperto un dibattito che non avrebbe fine...  Ksu infatti all'apparenza è tutto tranne che normale, un personaggio tosto che si lascia scivolare addosso i pareri della gente. Il susseguirsi degli eventi sono narrati in maniera impeccabile e mi è piaciuta molto l'idea di poter viaggiare attraverso i dipinti, percependo quella sensazione di stordimento e immaginandomi poi in un'altra realtà.
Al contrario della prima parte del romanzo, la seconda non mi ha coinvolta come speravo. Non so, certe cose mi sembravano avessero bisogno di essere più approfondite e non ho trovato risposte a molte domande o dubbi che mi erano sorti. Mi è sembrato quasi tirato via e, nonostante io andassi avanti per trovare un colpo di scena, mi ritrovavo annoiata a leggere ciò che già immaginavo o ciò che già avevo letto all'inizio, la solita solfa delle Fate, del padre che nonostante la separazione era distrutto e affranto, della nonna che sembrava felice adesso che la madre era sparita, di quest'ultimi che facevano di tutto e di più per evitare che le due ragazze uscissero di nuovo insieme, del perchè mamma te ne sei andata? sono arrabbiata con te ... La fine non è una vera fine e infatti ho scoperto che Outcast è il primo libro di una trilogia e, sinceramente, sarei curiosa di proseguire questa serie. Voglio ritrovare una Juliana ribelle, con due palle così e i capelli blu. Voglio ritrovare una ragazza rasata e scoprire il suo passato. Voglio ritrovare sua madre e chiederle tante spiegazioni. Ma l'erba VOGLIO non cresce nemmeno nel giardino del re quindi spero proprio che l'autrice si metta una mano sul cuore e mi regali un romanzo dove io possa stringere la mano di Julie, e possa avvertire il vento che mi schiaffeggia il viso mentre corriamo dentro un dipinto, lì dove c'è quella casa nel bosco, dove la porta è sempre aperta e dentro ci sarà sempre qualcuno che ci attende.

L'Autrice


Alina Bronsky è nata nel 1978 in Russia ed è cresciuta in Germania. 
Dopo aver interrotto gli studi di medicina, lavora come copywriter e redattrice. Attualmente vive a Francoforte e telefona quasi ogni giorno ai genitori in Siberia. Il suo debutto letterario è La vendetta di Sasha.












Cosa ne pensate? Voi conoscevate Outcast?
Lo avete letto o ne avete sentito parlare?
Rientrava nelle vostre wishlist?

un abbraccio,
claudina.

mercoledì 21 maggio 2014

Www Wednesday

Inanzi tutto bonjour à tout le monde! Eh, com'è questo francesismo? Scusate ma Stromae mi fa un baffo! Allora non so se può fregarvene o meno ma... se penso che è da venerdì che non scrivo sul mio angolino-tesorino e che sono passati non uno, non due ma credo cinque giorni? Cioè ieri ho saltato il Teaser, io il lunedì non scrivo la rubrica Chi ben comincia... e dovevo scrivere una recensione ma non ho potuto, e stamani due ore in fila dal medico.... Ok, sono fusa abbastanza direi. Non ho tempo, mi prenderei a ceffoni da sola se penso al mio blog tutto solo solo per questi giorni, nessuno che gli vuole bene...... Se ne farà una ragione dai, intanto rianimiamolo col Www Wednesday e, anche se ho parecchi arretrati, scriverò gli ultimi due libri letti. Tanto saprete che di ognuno vi è una recensione sicchè se non siete pigre/i e vi interessa, vi basterà sbirciare i post passati. Se poi vi scappa di dire "boh, facciamo contenta la Claudia e fingiamoci interessati" la via più furba e breve è l'archivio dei post :) Oddio scrivo in silenzio ma mi sono stufata da sola con tutte queste chiacchiere quindi arrivo al sodo! Fatemi sapere anche voi le vostre risposte in merito alle tre domande della rubrica...

Attualmente sto leggendo un ebook che mi aveva inviato Barbara Nalin, una delle due autrici (insieme a Tiziana Recchia), del romanzo NELLA TELA DEL TEMPO. E sì, dopo tipo.... duemila anni, sessantasette giorni e trentordici mesi, l'ho cominciato. Sono arrivata a metà lettura e preferisco non pronunciarmi ancora più di tanto. Semmai mi azzardo a dire che certe volte mi è parso un pò confusionario ma per adesso non mi sta dispiacendo....





Gli ultimi libri letti in questa settimana sono RESTA ANCHE DOMANI di Gayle Forman -che ho recensito qui- e OUTCAST di Alina Bronsky, che spero di recensire domani. Il primo romanzo l'ho adorato in maniera tremenda, ho davvero provato mille emozioni durante la sua lettura e avrò sempre un bellissimo ricordo del libro della Forman. In più faranno la trasposizione cinematografica e non riesco ad attendere la sua uscita perchè vorrei vederlo qui, subito, adesso. Outcast invece aveva ingranato bene ma verso la sua metà è peggiorato secondo me. Contrariamente alle mie aspettative mi ha delusa, lasciandomi troppi dubbi e domande senza una risposta. Immagino che possa esserci un seguito dal momento che la fine non è una vera fine... va beh, vedremo....

Allora, premettendo che leggo sia romanzi di autori emergenti che non, cerco sempre di variare le mie letture, dando spazio sia a libri conosciuti sia a libri famosi, diciamo. Premettendo anche che il mi Jakobo-Black (sì, sono così pazza da aver dato un nome al mio ereader. Per gli amici è Jakobino.) strabocca di libri che sono nella mia whislist da tempo immemore, non so, credo che mi concentrerò su uno di questi... consigliatemi pure eh!


 Però... e c'è un però... ho comprato tempo fa CITTA' DI CARTA di John Green, quindi si sarà stancato di starsene a prendere polvere sulla mensola... Mmmmh secondo me potrà essere il prossimo. Dai, vedremo come mi prenderà al momento e vi farò sapere...

Ok, quanto vi ho rotto le scatole con tutte queste chiacchiere?
Credo di aver ripreso il tempo perso, no?
Ma ditemi: voi cosa state leggendo? Aggiornatemiiiiiii!!!

buona giornata belli,
clau.

venerdì 16 maggio 2014

Passione Cover #18: Il piccolo burattinaio di Varsavia di Eva Weaver

Ciao belle gioie, la settimana è passata in un lampo dal momento che è già venerdì. Vi propongo l'appuntamento settimanale - okay, la scorsa volta l'ho saltato, capita - della rubrica Passione Cover. Una rubrica che personalmente adoro anche se ho notato che non riscuote tutto questo successo... Passiamo al libro di oggi, un libro che mi ha sempre ispirato tanta curiosità nonostante l'argomento. Sì, perchè essendo molto sensibile, certi temi riescono ad intristirmi davvero molto. Ma bando alle ciance, vi presento....
Cover Originale-Inglese


Cover Italiane

Cover Tedesca

Cover Ceca

Cover Polacca

Cover Olandese

Cover Norvegese - Cover Spagnola


Eccoci alla fine. Cosa ne dite? A me piacciono quasi tutte a dire il vero. Vediamo un pò: sicuramente quella inglese la trovo davvero bella nonostante la sua semplicità, insomma mi arrivano alla testa molte immagini e credo che il filo spinato dica tutto. Insomma trovo questo un simbolo che porta alla luce molti pensieri. Quelle italiane non mi fanno impazzire, soprattutto la prima, e trovo di una tenerezza incredibile la cover olandese. Non mi piace la cover tedesca e nemmeno quella polacca. Per me vince la cover originale e la bocciatura di oggi va a quella tedesca....

Voi avete letto questo libro?
Quale cover vi piacerebbe avere nella vostra mensola e quale proprio vi rovinerebbe la vostra bella libreria?

voglio sapere quali sono i vostri gusti,
un bacio,
claudina.

giovedì 15 maggio 2014

Recensione: Resta anche domani di Gayle Forman

Resta anche domani
Gayle Forman

Editore: Mondadori
Pagine: 247
Prezzo: € 15,00

Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda. La passione per il violoncello ie il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare. Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani.

Oramai già conoscete quella sensazione che mi pervade ogni qualvolta in cui dovrei interpretare con grande serietà il mio ruolo di blogger. Quella di recensire libri per me rimane e rimarrà sempre una prova da superare. Quasi mi dovessi presentare davanti ad una commissione, dinanzi a voi follower, lettori e giudici. Di questo libro ne avevo sentito parlare il giusto, sinceramente non so cosa mi ha così attratto da volerlo.
So che uscirà il film tratto dal romanzo ma non sono una di quelle che si lasciano condizionare da queste cose, tant'è che non mi sono nemmeno informata a riguardo e sì, non ho ancora sbirciato il trailer o informazioni varie. Siccome parlo a vanvera, qui soprattutto dove nessuno può fermarmi, mi conviene stringere ed arrivare al sodo. L'autrice di questo romanzo ci catapulta inizialmente in una giornata in cui il sole è scomparso e dove i fiocchi di neve cadano a fiotti. L'annuncio che viene trasmesso alla radio è chiaro: tutte le scuole saranno chiuse, quindi Mia, il fratellino Teddy e i loro genitori, programmano una bella gita assieme. Uno schianto e non si ha nemmeno il modo di capire qualche dinamica, cos'è successo, quando Mia si ritrova in strada e vede i genitori sbalzati fuori dall'auto, tra gli osservatori curiosi che gridano, quelli che piangono e addirittura, presi dalla nausea, c'è chi vomita di là dalla strada. Il suono delle sirene entra nelle orecchie quasi a voler dar fastidio nel momento in cui Mia vede se stessa vicino al manto stradale, in condizioni decisamente pietose. E pensa ad Adam, il fidanzato a cui aveva promesso la sua presenza al concerto che avrebbe tenuto la sera stessa, a Teddy, che nella confusione non è riuscita a trovarlo vicino a lei, a Kim, l'amica ebrea ma con i pensieri spesso contrastanti con la sua religione. Pensa all'altro suo amore, il violoncello, la musica classica che accompagna la sua vita sin da quando era piccola, quando gli fa prendere vita carezzandolo con l'archetto. Resta anche domani è una lettura decisamente tenera, di una sensibilità unica e sorprendente. L'autrice è stata dannatamente all'altezza di descrivere questa storia. La protagonista riuscirà a vedere tutto ciò che le capita attorno con un'impotenza addosso che nemmeno ci si può immaginare e questa cosa mi ha letteralmente resa triste. Vedere la sofferenza dei nonni, di Adam che pur di entrare in terapia intensiva se ne inventerà di ogni colore, tipo quelle scene dei film, cercando qualsiasi maniera per vederla, carezzarle il viso o, come succede sempre, soffiare su quelle mani gelide per scaldarle. 
I personaggi che troviamo all'interno di questo romanzo sono realistici e ho percepito l'emozioni di ognuno di questi. Spesso e volentieri sono riuscita ad estraniarmi anch'io, senza peso, quasi come se potessi volare, riuscendo a vedermi seduta sulla poltrona col libro in mano, le palpebre leggermente schiuse nell'immaginarmi Mia. E' stato quasi come se fossi lei, ritrovandomi a pensare che dovrei dire più volte quanto voglio bene a certe persone, dire più spesso che il mio amore per lui è immenso, abbracciarle più spesso. Devo anche dire che mi ha piacevolmente colpita il fatto che la famiglia della protagonista, il suo fidanzato, praticamente tutti quelli che compaiono tra le pagine, siano appassionati di musica. Insomma immaginavo il padre della protagonista versione rock'n roll da ragazzo, amante della batteria, alzare un sopracciglio dinanzi alla passione per il violoncello e la musica classica della figlia. Pensavo a tutti quei flashback che la protagonista racconta, aprendo le porte della sua vita, lasciandoci entrare in un vortice di emozioni e momenti esilaranti. Ad esempio immaginavo quanto fosse stato carino il primo incontro fra Mia ed Adam, dove lui, pur di entrare nelle sue grazie, l'accompagnò ad un concerto di Yo-Yo Ma. Lui, leader e chitarrista del gruppo Shooting Stars, amante dei jeans attillati e delle borchie. E quanto fosse stato divertente e folle Adam nei panni di Mozart durante la festa di Halloween. Credetemi se vi dico che per questo libro ho ancora il batticuore. Sono riuscita ad emozionarmi, innervosirmi per la rabbia e il miscuglio di sensazioni che ho affrontato durante la lettura si sono trasformate in un amore incondizionato verso questo libro. Io se fossi in voi lo comincerei e ci sono poche scuse per farlo, una sola motivazione può bastare? Beh è decisamente troppo bello per non leggerlo e non si può perdere una lettura come questa, assolutamente.


L'Autrice
Gayle Forman Giornalista freelance, si occupa da sempre di giovani e tematiche giovanilistiche.
Con il marito Nick ha compiuto un viaggio intorno al mondo, grazie al quale ha raccolto un patrimonio di esperienze e informazioni che sono confluiti nei suoi libri. Ha vinto, fra gli altri, il prestigioso premio NAIBA Book of the Year Awards e l'Indie Choice Honor Award. La scrittrice vive a Brooklyn con il marito e due figlie, di cui una adottiva. Il suo romanzo Resta anche domani diventerà presto un film.




Direi che mi è piaciuto tanto, ma tanto, tanto.
Ho scoperto questa mattina che esiste un seguito e che si chiama Where she went, quindi devo informarmi se è stato tradotto in Italia.
Adesso potrò vedermi il trailer della trasposizione cinematografica e se conoscete qualche informazione riguardo al film vi prego di dirmelo!!
Voi avete letto questo libro?
Allora cosa aspettate ad infilarlo nella Lista dei desideri?

spero di avervi incuriositi,
claudina.


martedì 13 maggio 2014

Teaser Tuesday

Toh. Rieccola questa rubrica. L'ho saltata per così tanto tempo che mi ha pure chiesto se mi ero dimenticata di lei. E' che non ne ho avuto il tempo e tutte le scuse che volete, inutile rifilarvi qualche motivo in più.
Quel che importa è che sì, in questo blog, il TEASER TUESDAY esiste! Allora vi lascerò uno stralcio del libro che sto leggendo attualmente, Resta anche domani (If i stay) di Gayle Forman. L'ho iniziato ieri e sono sicura di terminarlo stasera. Insomma è di una tenerezza unica ma sarà meglio parlarne a parte. Quindi.... godetevi il mio teaser in santa pace.
Prendi il libro che stai leggendo e aprilo in una pagina a caso
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Attenzione!!Non fare Spoiler!!

Resta anche domani
Gayle Forman

-Come riuscivi a vincere la paura?- chiesi. -Si sbronzava- intervenne mamma, facendo capolino dalla porta. Indossava una minigonna in similpelle nera e un top rosso, sul quale Teddy, accoccolato nel marsupio, sbavava allegramente. -Si scolava un paio di lattine di birra prima di ogni concerto. Non ti consiglio di imitarlo, però.- -Tua madre ha ragione- convenne papà. -I servizi sociali non vedono di buon occhio i ragazzini di dieci anni sbronzi. E poi, suonavamo musica punk e nessuno si scandalizzava quando vomitavo sul palco. Se lo facessi tu, credo che verrebbe considerato fuori luogo. Voi della classica siete talmente snob!-
Le sue parole mi fecero scoppiare a ridere.







Allora, cosa ne pensate? 
Io mi sono proprio affezionata a Mia e questo spezzone mi ha proprio fatta sorridere!
Voi lo avete letto questo libro?
Ma ditemi un pò, cosa state leggendo adesso?
Vi va di riportarmi un teaser così da farmi incuriosire?


vi lascio,
claudina.

domenica 11 maggio 2014

Recensione: L'Angelo Oscuro di Jacopo Delia

L'Angelo Oscuro
Jacopo Delia

Editore: 0111 Edizioni
Pagine: 234
Prezzo: € 15,70

Alessio, silenzioso e introverso, durante una festa conosce Anastasia, cantante dalla voce delicata e potente, di cui si innamora. La ragazza, ugualmente coinvolta, è tuttavia incapace di abbracciare l’ipotesi di una lunga e solida relazione. Quando la madre di Anastasia, da tempo malata di cancro, viene uccisa dalla malattia, le cose tra i giovani cambiano e la ragazza trova finalmente in Alessio l’unica ragione per vivere. Il rapporto tra i due ricomincia e prosegue indisturbato, ma una sera, mentre passeggia per le strade del centro, Alessio scopre che sua sorella Chiara è stata brutalmente violentata. Dopo giorni di agonia, Chiara, distrutta dall’orrore e dalla vergogna, decide di uccidersi, provocando nel fratello una profonda crisi esistenziale. L’incontro con una donna misteriosa, Maddalena, porta Alessio a dover prendere una decisione che cambierà per sempre il suo modo di rapportarsi con la realtà. È meglio essere un amato, semplice essere umano, o un solitario demone vendicativo?
Ho iniziato questo romanzo senza troppe aspettative, lo ammetto. Un romanzo non troppo conosciuto la quale trama mi ha spinta a leggerlo, curiosa di conoscere un personaggio come Alessio, un ragazzo tranquillo che non ama gli eccessi e Anastasia -Anne- che ama cantare e che spesso odia dover indossare quella maschera da ragazza dura, perchè sotto sotto è davvero fragile e la sua sofferenza riesce ad esplodere solo davanti al protagonista. Sono riuscita così ad entrare in sintonia con questa coppia e a soffrire quando, dopo una litigata, Alessio trova per la strada un corpo che ha subìto una violenza inaudita. Riconosce il viso di sua sorella Chiara e la stessa sarà protagonista della propria morte, causata dalla vergogna. Alessio non riesce a farsene una ragione, la voglia di seguire la sorella è tanta ma incontrerà una ragazza che proibirà lui di fare quell' estremo gesto, offrendogli un'esistenza fatta di vendetta. Durante il giorno seguiterà ad essere il normale ragazzo di sempre mentre di notte si sazierà di quegli uomini che portano le donne a vergognarsi di una colpa che non hanno e che le segnerà per il resto delle loro vite: la violenza, lo stupro, le botte, l'acido. 
Ma lo scambio non sempre è equo e Alessio sarà disposto a cambiare la sua esistenza per evitare che altre donne facciano la stessa fine di Chiara?
Allora vi dirò sicuramente che questo romanzo è stupefacente. La scrittura del giovane autore è molto diretta, senza fronzoli e ti lascia catapultare nella storia con immensa semplicità. Le ambientazioni italiane di questo urban fantasy sono ben descritte e mi sono particolarmente piaciuti i personaggi, soprattutto il protagonista, con le sue solite problematiche da adolescente. Anne invece inizialmente non mi è stata molto simpatica e, se proprio devo dirla tutta, il triangolo d'amore che viene a crearsi quando in scena entra Maddalena, non mi ha proprio fatto impazzire. Detto ciò volevo esprimere la mia soddisfazione per questa lettura che, angeli a parte, rimane sempre attuale e, perchè no, realistica. Insomma io voglio parlare senza mezzi termini dicendovi che l'argomento "violenza sulle donne" mi sta molto a cuore. Al giorno d'oggi se ne sentono di tutti i colori, donne scomparse, bruciate, stuprate e solo questi termini riescono a mettermi i brividi. La gente è pazza e non so se veramente la giustizia è uguale per tutti dal momento che ogni mostro poi se ne esce nemmeno dopo un anno di carcere e si rifà una nuova vita. Già, oppure non è sano di mente, certo, si si. A parte questa parentesi di sfogo dovete sapere che nutro una forte repulsione verso gli angeli descritti nei libri, non voglio creare scalpore, solo che fino ad adesso non mi sono mai andati a genio. Stavolta invece sono felice di quanto mi sia piaciuto Alessio durante quelle notti in cui le sue ali facevano capolino dalla schiena, distruggendo mezza stanza dal trambusto al quale non era abituato. In quei momenti la storia si tingeva di scuro e riuscivo a sentire una sensazione decisamente dark.
Io non sono una persona violenta e a dire il vero non vado nemmeno a cercarmi rogne ma devo essere sincera nel dirvi di quanto ero orgogliosa del ruolo che avrebbe avuto il protagonista. Insomma immaginavo la distruzione di qualunque uomo avesse l'intenzione di far del male ad una ragazza, bambina, donna. E sì, ero felice. Ma poi certo, è sempre un omicidio e rimanevo titubante, capendo poi ogni dubbio che Alessio sentiva. Maddalena gli aveva dato la forza e un paio d'ali, la voglia di vendicare la sorella, ma gli avrebbe tolto molto altro. Una piccola cosa ancora non mi è del tutto chiara. Durante il corso della lettura mi sono imbattuta in dei capitoli davvero belli, con personaggi differenti, come se fosse una storia a sé stante, che poi non sono riuscita a collocare con il resto del libro. Devo comunque ringraziare Jacopo per avermi fatto leggere ed apprezzare il suo romanzo e lo consiglio vivamente a tutte le donne, a chi ha un amico o una persona che riesce a farle sentire protette o a chi vorrebbe averla. A quel ragazzo che ogni tanto indosserebbe quel paio d'ali e volerebbe dalla persona che ama. Lo consiglierei infine a chiunque abbia voglia di leggere una storia solo per staccarsi dalla realtà perchè sicuramente, qui, adesso, di angeli come Alessio che salvano le donne, purtroppo, non ce ne sono e non ce ne saranno mai abbastanza.

L'Autore

Jacopo Delia è nato a Reggio Emilia il 19 marzo 1992.
Vive e studia in un piccolo paese fra le colline di Parma.
Visualizza la pagina facebook dedicata al suo romanzo:












Voi conoscevate questo libro?
Lo avete letto o pensavate di inserirlo nella vostra wishlist?

buona domenica,
claudina.


giovedì 8 maggio 2014

Ehm, ehm.... CHI FANGIRLA CON ME?

INTANTO INTRODUCIAMO UNA BELLA COSA:
CHI NON AMA JOHN GREEN PUO' TRANQUILLAMENTE 
CHIUDERE QUESTO POST.
Allora. Mmmh. Vediamo. Come si inizia un post del genere? Cioè inanzi tutto buongiorno. Buonasera a chi mi leggerà più tardi e buonanotte a chi va via. Questa non è una recensione, non è un Tag, non è niente ma... Boh io avevo una pazza voglia di fangirlare con voi. Conoscerete tutti oramai la mia pazza, folle e tutti i sinonimi di questo mondo, adorazione per JOHN GREEN. E fino a qui ci troviamo tutti d'accordo. Sapete anche che il libro che più mi fa impazzire barra fangirlare come una pazza barra svenire barra quello che volete, è COLPA DELLE STELLE.
Chissenefrega, direte. Ok, io mi ero messa alla ricerca dei gadget che riguardavano questa lettura, anche i più inutili, ovvio. Avevo notato delle Cover per i telefoni che.... oddio erano una meraviglia davvero. Non ho un Iphone ultima generazione e non ho nemmeno un iphone. Ho un Samsung Galaxy quindi quando il mio fidanzato, moroso, tesoro,bello e tutto l'amore del mondo, è arrivato a casa mia con questo pacchettino in mano sono completamente impazzita. Allora eccovi la mia nuova cover. ..
DSFJHMNCVNSFHWORTNSLIDFHGKKSGBSKHGHGUREYTRNGFJLGN

- ok, a parte lo svenimento sulla tastiera sono ancora viva -


NON E' BELLISSIMISSIMA? CIOE' SONO TROPPO FELICE PERCHE' VOLEVO QUALCOSA DI TFIOS E....
Bhe quando ho iniziato a saltellare per casa come una scema mi hanno guardato tutti con gli occhi storti. Mia madre, che ha letto e -ovviamente- adorato il libro, mi ha chiesto di vederla, curiosa. Allora non stavo ferma e continuavo a dirle, ok strillare sì: Vedi, la sigaretta con scritto It's a metaphor? e poi, Questa è l'altalena che cerca casa! e ancora Qua c'è scritto I'm a granate! E nel fra mezzo ci stava bene un saltino e un urletto tipo "Woooooo" oppure "Oddio grazie, grazie,grazie!" e "Bellissimaaaaaa".

Lo so, certe volte il cricetino nel mio cervello gira la ruota all'incontrario e oggi mi è presa così. Cioè quello che voglio dirvi in poche parole è che sono così di mio, non ho bevuto niente, tranquille/i :D
Volevo inoltre dirvi, anche se non ve ne importerà una mazza, che sono così pazza (ho fatto pure la rima, tiè) da aver assegnato ad un'amica il compito di farmi un bracciale dedicato al libro (che poi se viene bene vi mostrerò) e di comprare qualche bella maglia estiva e farci delle stampe - ad esempio di colpa delle stelle, divergent - semplici e con una bella citazione. Cosa ne pensate?


Bene, se avete voglia di fangirlare anche riguardo ai gadget librosi più inutili del pianeta, qui potete farlo!
E dovete farlo, che diamine!

vado a rimirarmi la mia cover dal vivo.
No dai, scherzo.
claudina.



mercoledì 7 maggio 2014

Recensione: Half Bad di Sally Green

Half Bad
Sally Green

Editore: Rizzoli
Pagine: 400
Prezzo: € 15,00

In una Londra contemporanea e alternativa dove la magia esiste, Incanti Bianchi e Neri combattono una guerra millenaria e spietata. Appartenere a un fronte definisce il proprio ruolo nel mondo, decreta i nemici, garantisce compagni e alleati. Nathan vive invece in una zonagrigia: figlio di una maga Bianca e dell'Oscuro più crudele mai esistito, è spaccato a metà, vessato dalla sorellastra con cui è cresciuto, controllato dal Concilio che non si fida di lui, perennemente in bilico tra le due facce della sua anima. Nathan in realtà è soltanto molto solo, e spaventato: intrappolato in una gabbia, ferito e in catene, deve fuggire prima del suo diciassettesimo compleanno, o morirà. E anche se non vuoi lasciarti andare, è difficile rimanere aggrappati alla metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, e della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.


Oggi mi ritrovo a scrivere una recensione che, per un motivo o per un altro, ho sempre rimandato. Non so perchè... Diciamo che ogni volta che devo fare delle considerazioni riguardo ad una lettura faccio fatica, sapendo sin dal principio che non riuscirei mai a descrivere un quadro completo e chiaro delle mie sensazioni. Ma stavolta è diverso, perchè egoisticamente ho voluto tenermi dentro quello che ho provato e sentito, quasi come se non volessi esternare e condividere con gli altri il mio pensiero. Ma adesso sono pronta quindi comincio riassumendovi un pò il mondo creato da Sally Green, un mondo magico dove la suddivisione tra Bene e Male è ben caratterizzata. Perchè ci sono gli incanti bianchi, i buoni, e gli incanti neri, i cattivi. Nathan però, a differenza delle sorelle e di suo fratello, è mezzo bianco -o mezzo nero, fate voi- perchè frutto di un' unione tra i due incanti. L'unico genitore ancora in vita però è proprio suo padre, l'incanto nero a cui tutti stanno dando la caccia. Nathan non sa niente di lui e nonostante sia a conoscenza del dolore che questo ha provocato alla gente non riesce ad odiarlo o a portargli rancore, ma anzi vorrebbe tanto incontrarlo, parlargli, chiedergli spiegazioni. Perchè nonostante sia anche mezzo bianco, in lui viene vista solo la sua parte mezza nera? Perchè i suoi occhi non hanno un luccichìo come gli altri e perchè deve sorbirsi le infamate da quelli che son nati da due genitori-incanti bianchi? E' mezzo nero, ma non è cattivo, e allora perchè tanta rabbia? Non è colpa sua se suo padre è quello che è. Ma lui per i suoi diciassette anni dovrà avere i suoi tre doni e trasformarsi così da semplice Crisalide a Incanto. Ma sarà un incanto bianco o nero?
Questo libro mi ha veramente colpita. Insomma, se devo essere sincera lo stile dell'autrice non ha niente di così straordinario. Mi spiego meglio dicendovi che è davvero brillante ma è scritto in una maniera non eccessiva, attuale, con un lessico semplice, di uso quotidiano, anche se spesso e volentieri la Green passa di palo in frasca. A dire il vero, l'autrice ha utilizzato una maniera di scrivere che solitamente ho sempre detestato, ossia: la frase e il punto, qualche parola e punto a capo, un' esclamazione, punto. In altre letture mi sono ritrovata così ad annoiarmi, non so, una specie di nausea e repulsione per questo stile. In Half Bad invece mi sono sorpresa, riuscivo a stare in ansia, mi coglieva quella paura che anche il protagonista stava avvertendo. Non riuscivo a pigliar fiato ed è così che sono arrivata in fondo al libro in pochi giorni. La storia poi, a parer mio, è originale e davvero ben strutturata. La Green mi ha completamente stupita ogni volta, ricreandomi tutt'attorno le ambientazioni, come la gabbia, e riuscivo a percepire il dolore di Nathan quando lo mettevano sotto sforzo, quando voleva incontrare Annalise nonostante i suoi fratelli, che invece non erano d'accordo. Certe volte ho provato così tanta tenerezza verso questo personaggio che non riuscivo, non volevo leggere ancora, per paura che gli capitasse dell'altro. Insomma ne aveva passate così tante... Credo che in questo libro ci sia tutto ciò che amo, e forse è proprio per questo motivo che inizialmente ho voluto tenerlo solo per me. Adesso però vorrei subito avere tra le mani il seguito perchè so già che sarà spettacolare e unico, una granata pronta a scoppiare praticamente. Allora se fossi in voi sfoglierei le pagine di questo libro vivendo un' avventura unica, fatta di amore, di vendetta, di potere. Una realtà fatta di bene e male.

L'Autrice

Sally Green vive in Inghilterra.
Dopo aver fatto molti lavori (pagati e non), finalmente ha trovato il tempo di scrivere le storie che prima riusciva solo ad immaginare. Le piace leggere e fare passeggiate in campagna, ma vorrebbe bere meno caffè.
Half Bad è il suo primo romanzo.
 Il primo volume della trilogia Half Life Trilogy. 




Bello, bello, bello! E voi lo avete letto?
Cosa ne pensate? 
Lo so, ultimamente sono stata assente, con questa recensione sono perdonata?

torno a leggere,
claudina.