mercoledì 4 febbraio 2015

Recensione: Non andartene docile in quella buona notte di Elizabeth Hawkins

Buon pomeriggio miei cari amici, come sarà la vostra giornata? A me sta prendendo abbastanza bene, col sottofondo di Domenica da coma di J Ax, è mercoledì ma è da coma comunque! Che voglia di vivere, direte! Allora, sono qua oggi per parlarvi di un libro che ho letto una decina di giorni fa ma che, per un motivo o per un altro, non ero ancora riuscita a scrivere. Eccomi dunque a farvi conoscere Non andartene docile in quella buonanotte di Elizabeth Hawkins, una blogger anonima.

Non andartene docile in quella buona notte
Elizabeth Hawkins
Editore: Autopubblicato
Pagine:100 circa
Prezzo: € 2,68 ebook
Serie: La trilogia della notte

Ginny e Jason sono due ragazzi di vent'anni di Padova che si incontrano in circostanza particolari: in un reparto psichiatrico. Entrambi stanno infatti passando un brutto momento: lei è reduce da un tentativo di suicidio, lui ha appena perso la sorella gemella. Le circostanze non sono ottimali, eppure l’amore sboccia, dolce e tenero e li sorregge nei momenti bui che attraversano dopo le dimissioni dall’ospedale. Riuscirà l’amore ad essere abbastanza? La loro storia sarà il fattore scatenante per la loro guarigione o quello che li trascinerà a fondo?
Una storia di dolore e speranza. Due ragazzi che nella sofferenza comunicano tramite la poesia e grazie all'amore trovano la via per uscire dall'oscurità.



Questo libro è stato paziente con me, molto paziente, così come lo sarà stata la sua autrice. L'ho fatto attendere e non perchè rimandavo la sua lettura ma perchè, semplicemente, non era mai arrivato il momento giusto. Il titolo mi ha fatto sciogliere come un panetto di burro al sole e dopo aver letto la trama sapevo che non avrei potuto leggerlo così, in quattro e quattr'otto, sapevo che il momento adatto, pian piano, sarebbe arrivato.
Ho letto la storia di Ginny e di Jason, ho fatto da spettatrice a due vite che in comune hanno tutto e niente. Una vita che Ginny vorrebbe distruggere per colpa dei suoi genitori che non la considerano minimamente, per colpa di un ex fidanzato bastardo e perchè boh, la vita a volte fa schifo e basta. Poi c'è la vita di Jason, distrutta dal suicidio della sorella gemella e da un rapporto tra genitori che è lì lì per stroncarsi. Due vite che soffrono e che, in una clinica psichiatrica, si fanno forza,  diventando uno la stampella dell'altro. Non sapevo cosa avrei trovato dietro a quella frase intensa di Dylan Thomas, dietro a quel cielo di una tonalità viola e indaco. Volevo una storia profonda che mi aprisse il cuore e, cominciandolo, credevo avesse preso la giusta mira. Purtroppo devo ammettere che non è stato così, l'idea di fondo mi aveva tanto incuriosita ma invece è tutta lì, tutta troppo frettolosa, troppo fredda a mio parere per trattare temi come l'autolesionismo, lo stupro, il suicidio,la droga e sì dai, anche l'amore. Ginny e Jason dopo essersi visti in mensa si amano già alla follia e uno per l'altro si butterebbe sotto ad un treno senza nemmeno aver scambiato tre parole di numero. Avrei preferito anche che, oltre alle problematiche dei personaggi, questi fossero più descritti. Sarò pignola io ma, adorando le descrizioni che mi portano a vivere la storia e a rendermi partecipe, non mi è piaciuto il fatto che di questi due ragazzi abbia conosciuto solo i loro nomi e non il colore dei capelli, l'atteggiamento, il modo di vestire, le loro abitudini. Lo so, per qualcuno queste saranno sciocchezze ma queste piccole cose per me sono importanti e mi aiutano soprattutto a non dimenticare i soggetti e quindi affezionarmi a loro. Tuttavia mi è piaciuta la loro passione per la poesia e il gesto oramai diventato tradizione giornaliera di scambiarsi biglietti l'ho trovato veramente tenero. Ripeto che, essendo il primo romanzo di una trilogia, ho tutti i miei buoni motivi per sperare in seguiti migliori di questo e me lo auguro vivamente perchè la storia che fa da sfondo a questi due ragazzi è attuale, delle tematiche crude che vanno affrontate con le pinze, facendone anche dell'ironia, per carità, ma comunque affrontate in altra maniera ecco, io ad esempio avrei allungato il romanzo di altre cento pagine almeno. Lo so, non voglio passare per la "tuttologa" o la "vittima" della situazione ma essendo molto ansiosa e avendo avuto due o tre attacchi di panico, quando mi sono ritrovata a leggere anche un piccolo accenno riguardo a quest'argomento mi veniva quasi da ridere. Perchè cavolo, io ho 23 anni e so che si tratta di una cosa psicologica e che è tutto nella mia testa, che ciò che mi è successo può anche essere inconscio ma io non so il perchè e sono incazzata, lasciatemelo dire, perchè a volte l'ansia prende il sopravvento e mi schiaccia facendomi mancare il respiro, facendomi girare il capo come se avessi bevuto litri d'alcool e facendomi venire gli insulti di vomito. Dura dai due agli otto secondi ma a me sembra durare un'ora ed è tremendo quindi se poi vado a leggere un romanzo che presenta queste e altre malattie beh, io devo almeno provare emozioni forti, mi dispiace dirlo ma penso sia il minimo.

Elizabeth Hawkins
Elizabeth Hawkins è lo pseudonimo con cui firmo le mie opere. Ho deciso di nascondermi dietro questo nome per diversi motivi, uno dei quali è che anche se è in gran parte un’opera di fantasia,nel mio libro ci sono raccontati anche dei fatti reali della mia vita di cui non voglio che le persone che conosco vengano a conoscenza. Sono una studentessa di psicologia e blogger. Ho tante passioni: leggere, dipingere e naturalmente scrivere… Ho iniziato a scrivere per caso, come terapia, poi è diventata una passione e adesso scrivo a più non posso, la mia mente è sempre piena di storie che devo riversare da qualche parte. Non so esattamente quando la scrittura sia diventata così importante per me, credo che si sia insinuata piano piano,subdolamente e mi abbia rapito così il cuore e ne sono felice…





Conoscevate questo libro? Chi l'ha letto e chi no?
Dai su, ditemi la vostra.
Domani grande sorpresona per voi eh, tenete sott'occhio questo blog miei cari.
claudina.

3 commenti:

  1. Ciao Claudina! Arrivo un po' in ritardo purtroppo! Hai scritto una bellissima recensione (come sempre @_@). Ho sentito ancora questo libro e nonostante la tua rece negativa quando avrò smaltito tutti i miei libri da leggere (ormai la pila raggiunge qualcosa come i 30 metri di altezza) lo leggerò perché il titolo mi ispira molto e poi perché sono troppo curiossaaa :-P
    Per ora ti mando un mega-abbraccio ed un saluto ;) buone letture cara <3

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    1. E la mia domanda è.... quanto diamine è alto il tuo soffitto se hai una pila di libri che supera i 30 metri? ahahahahah
      Beh quando lo leggerai fammi sapere cosa ne pensi, mi raccomando, così possiamo confrontare le nostre idee! Spero che ti piaccia e sì, il titolo è qualcosa di meraviglioso!

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  2. non lo conoscevo, il titolo è già un paragrafo!

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